Terzo
disco per il duo madrileno Oikos (composto da David San Martín e Rafael
Femiano), ma primo per la Utech Records, “Ecotono” si inscrive nel
solco dello sperimentalismo ambient-drone, a cavallo tra Locrian, Keith Fullerton Whitman e Tim Hecker.
Con un titolo che richiama sia la giustapposizione di diversi habitat
naturali, sia una zona ecologica nella quale si incontrano due o più
ecosistemi, “Ecotono” serpeggia lento e avvolgente dentro il vuoto
pneumatico di uno spazio senza fine, come un’ameba radioattiva che, nei
primi due pannelli, definisce progressivamente le sue coordinate di
spazio e di tempo, lavorando su stratificazioni di accordi, riverberi,
echi e timbri. Rarefazione digitale e frammentazione melodica
costituiscono la diade intorno alla quale l’opera veleggia per mantenere
desta la ricerca di un senso, ci si trovasse anche dalle parti di un
neo-classicismo retro-futurista, come succede, per esempio, in “Red
Forest”, capace anche di creare un link con la new-age più algida. Tra
cosmica (“Boreas”), dolcissima malinconia siderale (“Deriva”),
space-techno (“Threshold”) e calde fluttuazioni ambientali che si
disperdono in un'inquietante radura post-industriale (“Jatavena”, il
brano più interessante), “Ecotono” offre, insomma, un ascolto a tratti
molto evocativo, anche se non “decisivo”.
(08/05/2011)
(08/05/2011)
http://www.ondarock.it/recensioni_pillole.php?&page&limite=0&order=id&orientation=DESC
No hay comentarios:
Publicar un comentario